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La prevenzione

LA PREVENZIONE

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RIDUZIONE DEL RISCHIO DI TRASMISSIONE SESSUALE

La riduzione del rischio di trasmissione sessuale dell'infezione da HIV può essere ottenuta tramite:

  • utilizzo corretto di strumenti di barriera in lattice durante i rapporti sessuali (preservativo maschile, condom, o femminile, femidom) fin dall'inizio di ogni rapporto sessuale penetrativo (anale o vaginale) e per tutta la sua durata
  • utilizzo del profilattico o del fazzolettino in lattice o diga dentale (dental dam) nei rapporti orali
  • relazione monogama o esclusiva, in cui entrambi i partner siano sieronegativi per HIV

Altre infezioni sessualmente trasmesse (per es. gonorrea, sifilide, infezione da Chlamydia, Herpes genitale) possono aumentare il rischio di acquisire l'infezione da HIV per via sessuale.

 

 

LE SIRINGHE MONOUSO

La condivisione di strumenti per il consumo o la preparazione di sostanze stupefacenti per via endovenosa può costituire un rischio di acquisizione di infezione da HIV.
Si raccomanda quindi di:

  • utilizzare sempre siringhe sterili monouso
  • mai condividere con altre persone siringhe o altri strumenti per la preparazione di sostanze stupefacenti per via endovenosa.

 

LA PROFILASSI FARMACOLOGICA

Tra gli strumenti disponibili per la prevenzione della trasmissione dell'infezione da HIV ci sono anche le profilassi con farmaci antiretrovirali, che, quando correttamente assunti, sono in grado di ridurre in modo importante la probabilità di contagio.
La profilassi post-esposizione (PEP, Post-Exposure Prophylaxis) consiste nell'assunzione di farmaci antiretrovirali entro alcune ore dopo una possibile esposizione. La profilassi pre-esposizione (PrEP, Pre-Exposure Prophylaxis) consiste nell'assunzione di farmaci antiretrovirali prima di una possibile esposizione.

 

IL TRATTAMENTO DELL'INFEZIONE PER LA PREVENZIONE DELLA TRASMISSIONE

La TasP è, letteralmente, la "terapia come prevenzione" (Treatment as Prevention).

È noto che le terapie attualmente disponibili contro l'HIV, se assunte in modo corretto e continuativo, si dimostrano efficaci riducendo la quantità di virus in circolo a livelli non più rilevabili dai test di laboratorio (undetectable).

Diversi studi, tra cui il più recente studio PARTNER (PARTNER1 2016; PARTNER2 2019), hanno riscontrato che il raggiungimento ed il mantenimento stabile (per almeno sei mesi) di una carica virale non rilevabile (undetectable) rende pressoché nullo (inesistente o insignificante) il rischio di trasmissione sessuale dell'infezione da HIV al/alla proprio/a partner sieronegativo. Tali risultati hanno indotto la comunità scientifica a ritenere che promuovere l'accesso alla terapia per le persone che vivono con l'HIV, e facilitarne l'aderenza nel tempo, rappresentano veri e propri interventi di sanità pubblica per la prevenzione su larga scala (a livello di popolazione) dell'infezione da HIV. Per ulteriori informazioni visita la pagina Non rilevabile, non trasmissibile (U=U).

 

LA PREVENZIONE DELLA TRASMISSIONE VERTICALE (MADRE-FIGLIO)

La trasmissione dell'infezione da HIV dalla madre HIV-positiva al bambino, definita trasmissione "verticale", può avvenire nel corso della gravidanza o al momento del parto, per mezzo dell'esposizione alle secrezioni e al sangue materno, o durante l'allattamento. Per saperne di più vai alla pagina HIV e gravidanza.
L'assunzione della terapia antiretrovirale da parte della donna con infezione da HIV costituisce il mezzo più efficace per la prevenzione della trasmissione di HIV al bambino.

Se la diagnosi di infezione da HIV viene posta precocemente nel corso della gravidanza e viene iniziata tempestivamente la terapia antiretrovirale, con abbattimento della quantità di virus circolante fino a valori non rilevabili, il rischio di trasmissione di HIV dalla madre al bambino è uguale o minore all' 1%.
In assenza di terapia antiretrovirale il rischio di trasmissione è altrimenti del 15-45%.

L'esecuzione del test va pertanto raccomandata indipendentemente da ogni valutazione di rischio a tutte le donne in gravidanza o che intendono programmare una gravidanza e ai loro partner, al fine di identificare precocemente l'infezione ed attivare il percorso di cure.
L'avvenuta esecuzione del test deve sempre essere verificata dai sanitari dei punti nascita.
Le donne con infezione da HIV nota devono rivolgersi ai centri specialistici per la gestione della loro gravidanza.