Briciole di pane
Guida emergenze
Guida alle emergenze/urgenze
- Cos'è il Pronto Soccorso
- In caso di febbre
- In caso di vomito
- In caso di diarrea
- In caso di mal di pancia
- In caso di mal di testa
- In caso di difficoltà respiratoria e tosse
- In caso di dolori
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Cos'è il Pronto Soccorso
Il Pronto Soccorso ospedaliero è una Struttura del Sistema Sanitario fondata su un'organizzazione altamente complessa che garantisce esclusivamente il trattamento delle emergenze/urgenze ovvero quelle condizioni patologiche che richiedono una risposta rapida o immediata.
RICORDA CHE...
- ogni visita inutile al Pronto Soccorso è un ostacolo per chi ha effettiva urgenza
- un corretto utilizzo delle strutture sanitarie evita disservizi per le strutture stesse e per gli altri utenti
- il buon funzionamento del Pronto Soccorso dipende da tutti
- al Pronto Soccorso ha la precedenza il paziente più grave, non chi arriva prima
- le attese sono più lunghe quanto meno è grave la situazione clinica
- più lunga sarà l'attesa e affollata la sala, più il tuo bambino rischierà di contrarre malattie contagiose e un più lungo stress emotivo
Quando andare
È bene utilizzare il Pronto Soccorso per problemi acuti, urgenti e non risolvibili dal pediatra, dai suoi associati o dai medici di continuità assistenziale (ex Guardia Medica).
Per essere visitato dai medici del Pronto Soccorso si deve prima passare per l'accettazione dove gli infermieri, a seconda delle condizioni, assegnano un codice colorato (codici del Triage) che stabilisce la priorità di accesso alle cure:
-
CODICE ROSSO: Emergenza – Interruzione o compromissione di una o più funzioni vitali – Accesso immediato
-
CODICE ARANCIONE: Urgenza – Rischio di compromissione delle funzioni vitali. Condizione con rischio evolutivo o dolore severo - Accesso entro 15 minuti
-
CODICE AZZURRO: Urgenza differibile - Condizione stabile senza rischio evolutivo con sofferenza e ricaduta sullo stato generale che solitamente richiede prestazioni complesse - Accesso entro 60 minuti
-
CODICE VERDE: Urgenza minore - Condizione stabile senza rischio evolutivo che solitamente richiede prestazioni terapeutiche semplici monospecialistiche - Accesso entro 120 minuti
-
CODICE BIANCO: Non urgenza - Problema non urgente di minima rilevanza clinica - Accesso entro 240 minuti
Quando non andare
- Ogni volta che il quadro clinico non appare preoccupante, secondo i criteri di seguito descritti.
- Se esiste una possibile alternativa: pediatra di fiducia, Unità di Cure Primarie Pediatriche (UCPP), medici di continuità assistenziale (ex Guardia Medica).
- Per problematiche socio/assistenziali.
- Per situazioni cliniche già note che non abbiano subito improvvisi aggravamenti.
RICORDA:
- utilizza al meglio i servizi offerti dalla Pediatria del Territorio: il tuo pediatra di fiducia e le Unità di Cure Primarie Pediatriche (UCPP)
- memorizza sul tuo telefonino (anche con una semplice foto) i contatti e gli orari del tuo pediatra e degli altri pediatri componenti la UCPP: li avrai sempre con te
- la UCPP offre un servizio continuativo tutti i giorni feriali dalle 10.00 alle 19.00
In caso di febbre
Quando andare dal pediatra
Quando il bambino:
- ha più di 3 mesi e ha 38° da oltre 48 ore, senza altri sintomi
- ha 3-6 mesi e ha 39° o più, senza altri sintomi
- ha una malattia cronica o una disabilità che può aumentare il suo rischio in caso di febbre (es. cardiopatie a rischio di scompenso)
- sembra peggiorare nonostante le cure e:
- ha mal di gola, male alle orecchie, dolore mentre fa pipì o male alla pancia
- non sfebbra neanche dopo l'antipiretico e lamenta intenso mal di testa
- piange disperato o con un tono più acuto e più stridulo del solito
- bagna meno pannolini del solito (in genere 6-8 al giorno per un neonato)
- quando respira rientrano le costole, respira molto veloce, rumorosamente e con difficoltà
- non riesce a bere e a mangiare regolarmente
- è sonnolento ed è difficile svegliarlo
- non può muovere il collo o ha il torcicollo
- ha febbre persistente da oltre 5 giorni
- ha una crisi convulsiva durante la febbre (soprattutto se è la prima)
Quando andare al Pronto Soccorso
Quando il bambino:
- ha meno di 3 mesi e ha 38° o più
- ha più di 3 mesi e ha 38° da oltre 48 ore senza altri sintomi e il pediatra non è contattabile
- ha 3-6 mesi e ha 39° o più senza altri sintomi e il pediatra non è contattabile
Nei bambini più grandi la febbre è raramente un problema serio, ma si va al Pronto Soccorso se il bambino ha la febbre e:
- non riesce a bere e ad alimentarsi in alcun modo
- non può muovere il collo; è molto sonnolento, è difficile svegliarlo
- compaiono sulla pelle macchie rosso scuro che non scompaiono alla pressione
- ha una crisi convulsiva durante la febbre (soprattutto se è la prima)
Appena possibile è consigliabile avvisare il pediatra.
FEBBRE CON CONVULSIONI
La febbre si può associare a convulsioni febbrili, condizione benigna di cui soffrono meno del 5% dei bambini, su base ereditaria.
Si manifestano indipendentemente da quanto è alta la febbre e soprattutto nel 1° giorno di febbre.
Non provocano danni al cervello, ma è giustificato portare il bambino al Pronto Soccorso almeno al 1° episodio, soprattutto se il bambino ha meno di 1 anno.
Negli episodi successivi, solo se durano oltre 5 minuti.
In caso di vomito
Quando andare dal pediatra
Quando:
- il vomito è persistente
- è presente mal di pancia
- è presente febbre
- è associata diarrea
- si riscontra perdita di peso
Quando andare al Pronto Soccorso
Quando:
- è presente vomito ripetuto, incapacità di assumere liquidi, soprattutto per bambini di età inferiore a 1 anno
- vi sono altri sintomi che possono portare alla disidratazione come la febbre e numerose scariche di diarrea
- c'è sangue nel vomito o il vomito è verde o del colore del caffè
- il vomito è associato a crisi dolorose addominali e sangue nelle feci
- il vomito è persistente e il bambino ha una malattia cronica grave
- il vomito si verifica al mattino, specialmente se associato a mal di testa
Cosa fare a casa se il bambino vomita il cibo dopo aver mangiato, nell'attesa di contattare il pediatra:
- Somministrare per le successive 4 ore soluzione reidratante specifica per bambini (su consiglio del pediatra o del farmacista): offrirla lentamente, 1 cucchiaino da caffè (o una siringa con 2,5 ml) ogni 2-3 minuti, per evitare la ricomparsa del vomito.
- Evitare acqua (anche con aggiunta di zucchero), bibite, succhi di frutta.
- Dopo 4 ore di questa dieta liquida, se il bambino non vomita più, si può riprendere la dieta abituale.
- Non somministrare farmaci senza parere medico.
SEGNI DI ALLARME DI DISIDRATAZIONE:
- Astenia e sonnolenza eccessiva
- Secchezza della cute e della mucosa orale
- Mancanza di lacrime
- Ridotta emissione di urine nelle ore successive alla comparsa della sintomatologia
In caso di diarrea
La diarrea nei bambini dura in genere 2-3 giorni, poi la frequenza delle scariche si riduce e la loro consistenza gradualmente si normalizza in 5-14 giorni.
Spesso coesistono febbre e vomito nelle prime 24 ore, e poi il vomito scompare in 8-12 ore (se si riesce a far bere sufficiente soluzione reidratante al bambino) e la diarrea gradualmente in 3-5 giorni.
Quando andare dal pediatra
Quando il bambino:
- ha avuto più di 3 scariche acquose nelle precedenti 24 ore
- non ha risposto alla reidratazione con la soluzione reidratante orale specifica per bambini, nella dose di almeno 50 ml per ogni chilo di peso del bambino, per bocca, per 4 ore
Quando andare al Pronto Soccorso
Quando il bambino:
- è disidratato, cioè:
- è sonnolento, ha un inspiegabile cambiamento di comportamento (molto apatico o irritabile) o non risponde ai tuoi richiami
- ha i pannolini asciutti da almeno 8 ore o le urine molto scure
- ha gli occhi infossati
- ha la lingua e la bocca secca e piange senza lacrime
- ha un tempo di riempimento capillare superiore a 2 secondi
- ha perso oltre il 5% del suo peso
- ha meno di 2 mesi o è un lattante prematuro
- è affetto da una malattia cronica
- vomita continuativamente da oltre 1 giorno anche senza diarrea
- non riesce ad assumere o a trattenere alcun tipo di liquido per bocca
- ha più di 8 scariche acquose al giorno
- c'è sangue nelle feci
- il medico consultato dice che non è in grado di stabilire la terapia più appropriata senza visitarlo.
TEMPO DI RIEMPIMENTO CAPILLARE
Per calcolare il tempo di riempimento capillare bisogna fare pressione con le dita sul palmo della mano o sul polpastrello del bambino per pochi secondi: al termine della pressione la pelle apparirà più chiara ma in breve tempo tornerà al colore originale. Il tempo di riempimento capillare è il tempo che impiega la pelle a tornare al suo colore originale: c'è disidratazione se è maggiore di due secondi.
In caso di mal di pancia
Quando andare dal pediatra
Quando il bambino soffre di:
- coliche: pianto improvviso con flessione delle cosce, arrossamento del volto, gambe distese rigide, intervallato da momenti di tranquillità, più frequente nelle ore serali (ore 18 - 22)
- dolori addominali ricorrenti: dolore che persiste da due mesi almeno una volta a settimana
- stitichezza
- gastroenteriti
Quando andare al Pronto Soccorso
Quando si presenta una delle seguenti condizioni:
- dolore inizialmente centro-ombelicale che si sposta a destra in poche ore, unito a vomito, febbre, forte tensione addominale, aspetto sofferente, e che aumenta con il passare delle ore
- dolore intermittente con sonnolenza e ridotta reattività, unito alla comparsa di sangue e muco nelle feci
- dolore che scende dal fianco lungo l'addome e arriva nelle grandi labbra della bambina o nel testicolo nel maschio, con picchi più acuti intervallati da dolore di base
- testicolo rosso, gonfio, con dolore forte
- dolore acuto e senza pause localizzato nella zona della vita
In caso di mal di testa
Quando andare dal pediatra
Quando il bambino soffre di:
- mal di testa durante le infezioni (per esempio durante la faringotonsillite streptococcica oppure durante la gastroenterite)
- mal di testa dopo lo studio, la lettura o attività simili
Quando andare al Pronto Soccorso
Quando si presenta una delle seguenti condizioni:
- insorgenza improvvisa e violenta con costante peggioramento in intensità e frequenza
- risveglio notturno
- mal di testa al risveglio e miglioramento con la stazione eretta
- associazione con vomito al di fuori delle crisi o vomito a getto
- malessere e febbre
- mal di testa localizzato in sede frontale o occipitale
- recenti cambiamenti psichici o di comportamento
- peggioramento del rendimento scolastico
- cambiamento del tipo di mal di testa
- associazione con sintomi neurologici come disturbi dell'equilibrio, disturbi della vista, crisi convulsive
- aumento della circonferenza cranica (in bambini sotto i 3 anni)
In caso di difficoltà respiratoria e tosse
La difficoltà respiratoria (dispnea) è un'alterazione del respiro, che si fa più frequente o irregolare e può rendere il bambino sofferente.
Se un bambino ha il raffreddore può avere difficoltà a respirare, soprattutto se è un neonato: verificare sempre se respira meglio dopo aver lavato il naso.
La febbre fa aumentare la frequenza del respiro.
La tosse è un riflesso che consente l'espulsione di materiale irritante dalle vie aeree, come microbi, inquinanti ambientali (fumo, smog...) o, più raramente, un corpo estraneo. È quindi utile e in genere passa quando si risolve la causa che l'ha prodotta.
Quando andare dal pediatra
Quando il bambino:
- parla con difficoltà, perché gli manca il fiato
- non riesci a capire la cau- sa della sua difficoltà respiratoria
- ha tosse abbaiante e respiro rumo- roso quando è agitato, con rientramenti intercostali non a tutti gli atti respiratori, e non migliora dopo aver pulito il naso, ma è vivace come al solito e riesce a bere e a mangiare
- ha febbre elevata da 2-3 giorni, oppure se la tosse persiste e la feb- bre si è ripresentata dopo 2-3 giorni in cui era diminuita o scomparsa
- ha tosse da più di 2 settimane
Quando andare al Pronto Soccorso
Quando il bambino:
- ha meno di 3 mesi
- hai il sospetto che abbia inalato un corpo estraneo
- è sofferente e tosse e difficoltà respi- ratoria sono comparse all'improvviso
- è sofferente e ha tosse abbaiante, fischia o il respiro è rumoroso
- è inquieto e agitato oppure è sonnolento e non riesce a svegliarsi
- ha febbre superiore a 38,8°
- non riesce a bere e ad alimentarsi in alcun modo
- ha retrazioni intercostali durante tutti gli atti respiratori, anche in condizioni di calma
- è pallido o ha colorito bluastro e non reagisce, o ha un respiro molto più lento del normale
In caso di dolori
Quando andare al Pronto Soccorso
Quando il bambino presenta:
- dolore toracico associato a febbre, astenia, respiro affannato, tachicardia, sudorazione, irregolarità del battito del cuore, (che batte troppo lentamente, troppo velocemente o comunque in modo irregolare)
- dolore alla colonna vertebrale associato a febbre, stipsi severa, rigidità della colonna, dolore alle vertebre (in bambini sotto i 4 anni)
- dolore osteoarticolare con tumefazione ossea e dolorabilità alla pressione, soprattutto in presenza dei seguenti sintomi: calo di peso, inappetenza, febbricola, associati a pallore, ecchimosi/ematomi
In tutti gli altri casi occorre rivolgersi al proprio pediatra.
Guida in pdf
Qui è possibile consultare e scaricare la GUIDA PER I GENITORI SU COME AFFRONTARE ALCUNE EMERGENZE/URGENZE in formato pdf.