Briciole di pane

Antibioticoresistenza

PRENDERE ANTIBIOTICI QUANDO NON SERVONO È DANNOSO, RENDE I MICROBI RESISTENTI E RIDUCE, NEL TEMPO, L'EFFICACIA DI QUESTI FARMACI


L’antibiotico resistenza è un fenomeno di adattamento di alcuni microorganismi che acquisiscono la capacità di sopravvivere e proliferare, nonostante l’azione contraria degli agenti antibatterici (antibiotici).
L’utilizzo inappropriato di antibiotici, cioè l’uso non necessario e/o nelle dosi non prescritte, sia negli uomini che negli animali,  porta ad un incremento di batteri in grado di resistere agli antibiotici, che quindi potrebbero non essere più efficaci in caso di necessità.
L’antibiotico resistenza è un aspetto del fenomeno, più ampio, dell’antimicrobico resistenza che coinvolge anche gli antivirali, gli antifungini e gli antiparassitari.

Gli antibiotici curano numerose infezioni batteriche, se presi seguendo con attenzione le indicazioni del proprio medico ma non aiutano a guarire dalle infezioni causate da virus, come i normali raffreddori o l’influenza.
La diagnosi corretta e la decisione sull’impiego o meno degli antibiotici sono di esclusiva competenza di un medico.
No alle terapie fai da te. 
Segui i consigli del tuo medico, non interrompere la cura, attieniti a tempi e modalità prescritte.


Le infezioni causate da microrganismi resistenti, che non rispondono al trattamento con antibiotici portano ad un prolungamento della malattia e ad un rischio di complicanze anche gravi. Inoltre, l’inefficacia completa o parziale degli antibiotici può generare complicazioni nelle procedure chirurgiche di routine, nelle terapie salvavita, nei trapianti, così come nella possibilità di contrastare molte malattie causate da batteri.
A causa dell’antibiotico resistenza aumentano sempre più le infezioni difficilmente trattabili.
In Italia, sebbene ci sia stata una riduzione dei consumi, il ricorso ad antibiotici ad ampio spettro (con impatto maggiore sulle resistenze) risulta maggiore rispetto alla media europea, un dato che è peggiorato negli ultimi 3 anni.
In Italia è attivo un sistema di sorveglianza dell’antibiotico resistenza, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità che ha l’obiettivo di monitorare e descrivere la tendenza del fenomeno in Italia. 
Per maggior informazioni sull’argomento, controlla il sito della Organizzazione Mondiale della Sanità.

Uso degli antibiotici in ambito veterinario

Il fenomeno dell’antibiotico resistenza interessa anche il mondo animale sia nel campo zootecnico che in quello degli animali d’affezione e si interseca fortemente con quanto avviene nel campo umano.

Per tale motivo il nostro paese ha adottato una serie di azioni per contrastare l’uso eccessivo ed improprio degli antibiotici anche nel settore veterinario e ciò ha consentito una diminuzione delle vendite di tale molecole.

La ricetta elettronica veterinaria è uno degli strumenti utilizzati per tenere sotto controllo tale fenomeno. Le linee guida ministeriali e regionali emanate sull’uso prudente degli antibiotici nel settore veterinario consentono l’adozione di comportamenti corretti.

Per approfondire - Linee di indirizzo per i medici veterinari - Uso appropriato e consapevole degli antibiotici a contrasto dell’antibiotico resistenza (file PDF)

 

La resistenza agli antibiotici è un fenomeno naturale, sia campo umano che animale, causato dalle mutazioni genetiche a cui vanno incontro i batteri. Tuttavia un uso eccessivo e improprio degli antibiotici accelera la comparsa e la diffusione dei batteri resistenti agli antibiotici. I batteri sensibili muoiono quando entrano in contatto con gli antibiotici mentre i batteri resistenti sopravvivono e continuano a moltiplicarsi. I batteri resistenti possono trasmettersi e causare infezioni anche in altre persone che non hanno fatto uso di antibiotici.

Un antibiotico viene usato in modo improprio quando non serve: nella maggior parte dei casi raffreddore e influenza sono causati da virus, ovvero da microrganismi contro i quali gli antibiotici NON sono efficaci. In questi casi l'uso di antibiotici non porta a nessun miglioramento: ad esempio, gli antibiotici non riducono la febbre né fanno smettere di starnutire.

Curare le infezioni causate da batteri resistenti è difficile, in quanto gli antibiotici normalmente utilizzati hanno perso efficacia ed è necessario ricorrere ad altri antibiotici. Questo può ritardare l'individuazione della terapia più appropriata e causare complicazioni che possono anche portare alla morte del paziente. Inoltre può essere necessaria una maggiore assistenza sanitaria e il ricorso ad antibiotici alternativi e più costosi, che tra l'altro possono avere effetti collaterali più gravi.

La situazione sta peggiorando in quanto stanno comparendo nuovi ceppi batterici resistenti contemporaneamente a più antibiotici; in questo caso si parla di batteri multiresistenti. Con il tempo questi batteri possono diventare resistenti anche a tutti gli antibiotici in circolazione. Senza antibiotici, si tornerebbe indietro all'epoca pre-antibiotica in cui non sarebbero più possibili trapianti d'organo, chemioterapie anticancro, terapie intensive e altre procedure mediche. Le malattie di origine batterica si diffonderebbero, non potrebbero essere più curate e sarebbero quindi mortali.

Un antibiotico viene usato in modo improprio anche quando viene usato in modo non corretto, ad esempio se si accorcia la durata del trattamento o si riduce la dose, non osservando la posologia corretta: in questo caso la quantità di farmaco presente nell'organismo sarà insufficiente per combattere efficacemente i batteri, che sopravvivono e possono così sviluppare resistenza.

I batteri multiresistenti (ovvero resistenti a più farmaci) possono causare una lunga serie di infezioni: infezioni delle vie urinarie, polmonite, infezioni cutanee, diarrea, infezioni del sangue.

Tutti possono e devono contribuire a far sì che gli antibiotici mantengano la loro efficacia. Un uso responsabile degli antibiotici può contribuire ad arrestare il fenomeno, assicurando l'efficacia degli antibiotici anche per le future generazioni. Su questa base, è importante sapere quando è appropriato prendere gli antibiotici e come prenderli in modo responsabile.

 

Ricorda che:

Gli antibiotici possono essere prescritti soltanto da un medico dopo che ti ha visitato.
Molte malattie invernali possono causare gli stessi sintomi, ma potrebbero richiedere trattamenti diversi. Se per una precedente malattia è stato prescritto un antibiotico che è stato utile alla guarigione, in presenza di sintomi simili si potrebbe essere tentati di assumere lo stesso farmaco. Tuttavia, solo un medico può stabilire se sia indicata la terapia antibiotica.

Gli antibiotici non sono antidolorifici e non possono curare ogni malattia
Gli antibiotici non agiscono come un antidolorifico e non possono alleviare mal di testa, dolori di vario genere e intensità, o febbre.

Fino all'80% delle malattie invernali a carico di naso, orecchie, gola e polmoni è di origine virale
per cui l'uso di antibiotici non servirà a migliorare lo stato di salute.

Prenditi il tempo per guarire
Impara ad avere cura di te senza usare antibiotici. Per la maggior parte delle malattie invernali, le tue condizioni miglioreranno dopo due settimane.

Durata indicativa dei sintomi negli adulti per la maggior parte delle malattie invernali

Otite

Fino a 4 giorni

Mal di gola

Fino a 1 settimana

Raffreddore

Fino a 1 settimana e mezza

Influenza

Fino a 2 settimane

Naso che cola o naso chiuso

Fino a 1 settimana e mezza

Sinusite

Fino a 2 settimane e mezza

Tosse (che spesso subentra a un raffreddore)

Fino a 3 settimane e mezza

(Fonte ECDC)